Grilli Castelbuono con Giulia Di Vita: Fermiamo la Corruzione

La lotta alla corruzione può contare due nuove frecce al suo arco in Sicilia. I Comuni di Castelbuono e Cinisi hanno approvato la mozione per l’istituzione del “Whistleblowing” (letteralmente soffiare nel fischietto), il sistema di segnalazione interna di potenziali illeciti da parte dei dipendenti, in questo caso, dell’amministrazione comunale.
La proposta era stata avanzata attraverso attivisti e deputati M5S (l’atto approvato dal Comune di Castelbuono cita espressamente la deputata alla Camera Giulia Di Vita)
La lotta alla corruzione nella pubblica amministrazione è da tempo uno dei principali obiettivi del Movimento 5 stelle.
“Proprio in questi giorni è all’esame del Parlamento – afferma Giulia Di Vita – una nostra proposta sul tema, perché, purtroppo, in Italia ancora non esiste una legge che tuteli e stimoli la segnalazione di atti di corruzione all’interno della pubblica amministrazione o in un ente privato. In attesa che la riforma della nostra Francesca Businarolo venga approvata (e non distrutta come il Pd purtroppo sta facendo con l’approvazione di una serie di emendamenti che hanno tolto la premialità e la protezione a chi denuncia) da qualche mese stiamo sensibilizzando i nostri comuni a dotarsi autonomamente di questo sistema. E i primi frutti stanno cominciando ad arrivare. “
Il Movimento ha sollecitato altri Comuni del Palermitano, ma finora senza grande successo: Piana degli Albanesi, Roccamena, Misilmeri, Bolognetta, Casteldaccia.
“A tutti questi e a numerosi altri – afferma la Di Vita – provvederò a inviare sollecito formale tramite pec per agevolare il fondamentale lavoro di sensibilizzazione che i nostri attivisti portano avanti nei propri Comuni. A Castelbuono e a Cinisi il lavoro non finisce, adesso bisogna monitorare il funzionamento del sistema appena approvato, anche il M5S farà come sempre la sua parte ”.
La lotta del M5S contro la corruzione si è concretizzata anche con l’attivazione di un sito per la denuncia di movimenti sospetti e di mazzette all’interno della pubblica amministrazione o in sanità. A nemmeno un anno dalla nascita sono arrivate 500 segnalazioni, alcune delle quali hanno prodotto risultati, come il definanziamento da parte delle Regione di un ente della formazione professionale. Numerosi altri casi sono all’esame dei deputati regionali e nazionali M5S e dei loro sfaff per valutare l’eventualità di procedere alla loro segnalazione alla Procura della Repubblica.

redazione

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