Abbiamo assistito alle dichiarazioni di Faraone di ieri tramite il quale, Palazzo Chigi ha dato il via libera per la stabilizzazione dei precari siciliani, dietro la gestione di una Agenzia che dovrebbe gestirsi e impiegarli in nodo sistematico su Comuni,Stato,Regione in base alla richiesta, quindi 22 mila persone che trovano impiego sereno e duraturo dopo un precariato che dura da anni.

Giustamente, senza nulla togliere alla categoria e a tante famiglie che vivono anch’essi di incertezza sul futuro , bisogna rispondere e ribattere a Faraone e al suo staff che la categoria storica dei precari non sono certamente i precari (pip,lsu,sportellisti…..)ma bensì i Forestali ! Questi vivono da 40 anni con il chiodo fisso di un giorno essere stabilizzati e se non tutti possono pensarla in questo modo, certamente coloro che possono contrastare o ribattere a tale affermazione devono prima pensare e andare in modo gerarchico nell’affrontare “il problema dei problemi”. La categoria più tartassata e criticata di’Italia rimane tale ancora sotto gli occhi di politici che ancora oggi non riescono a ribattere a gente del Nord e far capire che i numeri sono nettamente inferiori a quelli che parlano i media e che c’è tanta gente che moltiplicata per un nucleo familiare medio , può arrivare a coprire anche i 100mila cittadini che vivono e si sostengono con la Forestale.

La mal politica di gestione e le manovre politiche in campagna elettorale hanno fatto durante le elezioni regionali passate, un cavallo di battaglia agli occhi della gente e del popolo forestale, dove in un contesto di precariato perenne si sono fatti abbindolare e certamente con il cappio al collo dal politico di turno e, raggirato  con promesse che si aspettano ancora e, che ormai lasciano il tempo che trovano. Ma se a tutto questo ci si vuole mettere davanti ad un’altra categoria “storica” giustamente importante come quella dei precari, onestamente credo che i Forestali debbano essere in pol position !

Il sol perchè il comparto forestale è stato gestito sempre da una classe interna politica regionale in modo anomalo  o per meglio dire assente, non vuol dire che il bracciantato debba essere criticato o valutato come una categoria assistenzialistica ! Il forestale svolge il proprio lavoro su compiti e direttive che gli vengono impartite e, se ci sono dirigenti,direttori,assessori che vogliono solo pensare al proprio tornaconto o tergiversare su situazioni comode, certamente non si possono dare colpe all’operaio. Si parla negli ultimi anni di riordino del comparto e fino ad oggi non si è visto nemmeno l’ombra, si parla di sistemare e rendere produttiva tale situazione e ancora oggi nessuna novità, iniziativa, carta scritta, ma sopratutto nessuna realtà. !!

 Il popolo forestale vuole lavorare, vuole essere produttivo, vuole migliorare il comparto, vuole renderlo economicamente solido, ma non dipende da lui ! I problemi sono dietro le scrivanie, dietro agli interessi che sin d’ora ci sono stati, perchè tutto questo sperpero di denaro che sin d’ora c’è stato, non sono stati dati certamente  agli operai, anzi ….. l’operaio ha visssuto sempre con stipendi a 3-4 mesi, a turni a singhiozzo e spezzatino, diritti negati, che negli ultimi tempi vanno sempre più affievolendosi e scomparendo come neve al sole. Le famiglie hanno sofferto e aspettato “il turno” contando i giorni ed essere impegnati 8 mesi per effettuare 100 giornate lavorative, non è il massimo che ci si possa aspettare, questo non è vivere questo è precarietà perenne, noi siamo i precari, precari storici della Sicilia. Notiamo nei Comuni,negli uffici, nei sportellisti anche gente incompetente che non sà nemmeno usare il computer e, come in tutti i settori  spesso li critichiamo ,ma non li attacchiamo come i forestali, perchè ?, perchè svolgono attività diversa e utile al cittadino, o non sono vestiti con tacchi e labbra lucide ? Il forestale non ha chiesto di essere messo tra i boschi e restare a vita a pulire e gestire tale situazione. Il bracciante è capace anche di svolgere anche altre mansioni fuori dal demanio. Perchè non viene spostato ?.

Solo ultimamente si sono visti tiepidi segnali di cambiamento, dopo che l’evidenza è sotto gli occhi di tutti, come il dissesto idrogeologico quindi, il parlare o predicare agli uccelli ormai è diventata una barzelletta, proprio perchè “gli uccelli si sono stancati di sentire la parabola” . Ormai la classe politica sà bene che la politica attuale non vedrà nessun voto dai forestali, anzi per meglio dire i forestali non dimenticano quello che è successo in questi ultimi periodi, dove il volta faccia e le promesse mantenute hanno preso il sopravvento, “il tempo delle mele” è passato, ma non bisogna dimenticare che non si possono lasciare ancora al palo 100mila persone ancora al precariato, vista l’angoscia annuale in attesa di essere “chiamati al turno” con il tira e molla dei soldi che debbono uscire dalla spesa corrente annuale, altrimenti sarà sempre un calvario, visto poi che i fondi per la stabilizzazione dei forestali ci sono vivi e vegeti (UE) e non si possono trovare i miseri fondi non per effettuare il turno di garanzia, ma quelli per poche giornate …..    meditate politici meditate…… e non pensate che il forestale si arrende se voi non ci calcolate o ci snobbate. Caro Renzi non facciamo macelleria sociale con i forestali o creare il precedente o l’alibi di togliere “l’assistenzialismo” sul comparto che circola in ambienti politici, noi siamo estranei a tali affermazioni. Le famiglie vi guardano a vista,il popolo non si arrende, anzi….. il bello deve ancora venire !

Antonio David Forestalinews