La Polizia di Stato il 24 novembre ha proceduto all’ arresto per maltrattamenti e violenza sessuale in danno della moglie di un libero professionista cefaludese.
La violenza si sarebbe consumata all’ interno delle mura domestiche, allorquando il marito della vittima l’avrebbe scoperta intrattenersi al telefono con il presunto amante.
La reazione del marito sarebbe stata “scomposta”, sì da sferrare in un primo momento dei pugni sulla nuca della moglie, per poi continuare nella violenza, con atti e costrizioni fisiche.
Mentre il marito si sarebbe subito allontanato dall’appartamento alla ricerca del presunto amante della moglie, le grida di aiuto della stessa sono state raccolte da una vicina che ha allertato la locale Sala Operativa della Questura.
Immediate sono state le ricerche attivate dai poliziotti del Commissariato di P.S. “Cefalù”. Dopo breve, il marito della vittima è stato rintracciato dalla polizia e condotto presso gli uffici del commissariato per trarlo in arresto.
Contemporaneamente altro personale del Commissariato si è accertato che al presunto amante della vittima non fosse accaduto nulla di grave.
Da quanto appreso dalla donna i due coniugi erano da poco ritornati a coabitare sotto il medesimo tetto coniugale, malgrado attriti e incomprensioni sempre più frequenti, anche a beneficio dei loro tre figli, di cui due minorenni, tutti comunque assenti al momento dei fatti.
La vittima, ricoverata presso il locale ospedale, è stata dimessa con alcuni giorni di prognosi.
In sede di udienza di convalida dell’arresto il Gip del Tribunale di Termini Imerese nel disporre il divieto al professionista cefaludese di avvicinarsi al luogo in cui la moglie è rimasta a coabitare con i tre figli, ha, altresì, previsto a suo carico l’obbligo di firma giornaliero presso il Commissariato della cittadina normanna.