Continua ad essere deriso e ingannato il Forestale siciliano!

Dopo aver atteso e desiderato a lungo per i fondi Cipe, questa volta i Forestali devono imbattersi in un’altra avventura che francamente ha stancato migliaia di operai che attendevano soltanto di riprendere l’attività lavorativa in questi giorni. Il problema questa volta riguarda la mancanza di liquidità della Regione Sicilia, dove l’Assessore Baccei aveva già fatto presente il problema e dove ha chiesto autorizzazione a Roma per sforare il patto di stabilità, ma in attesa di questa risposta positiva purtroppo i forestali rimangono a guardare e non rimane altro che scendere nuovamente in piazza per difendere e chiedere i propri diritti. Rimane infinita la telenovelas a questo punto dei forestali  e delle loro famiglie che ancora oggi e fino a fine anno si trovano ad essere presi in giro per l’ennesima volta per questioni che dovevano essere risolti a monte e in tempi non sospetti.

Come quest’anno lo scempio e l’ingiustizia sociale non aveva toccato il fondo come in questo periodo , dove gli operai sono stati sospesi per quattro volte e sono scesi in piazza sempre e solo per chiedere qualcosa che dovrebbe essere già in tasca. Per l’ennesima volta ci si trova a combattere con un’ingiustizia che rischia di diventare una macelleria sociale a tutti gli effeti proprio perchè tanta gente e sopratutto nei piccoli paesi si vive di forestale e dove l’economia gira solo attorno al lavoro forestale. Lavoratori che aspettano di completare le giornate di fascia si trovano dopo questo ennesimo stop a dimenticarsi di raggiungere tale scopo, sopratutto i 78sti, ma se si continua così, nessuno ha la certezza di niente e anche chi deve recuperare poche settimane (vedi 151 e 101) rischia anch’esso di rimanere a bocca asciutta.

Un anno lavorativo partito male dal principio, dove si sapeva che la situazione del 2015 sarebbe stata ben diversa dagli anni precedenti e che certamente i forestali  non avrebbero immaginato tale catastrofe, essendo impegnati 7 mesi per effettuare 151 o 101 giornate lavorative. Quindi si riscende in piazza, con manifestazioni, cortei, sit-in , occupazioni di comuni e Aziende e che certamente, questo porterà ancora spese ai forestali nel spostarsi e aderire a tali manifestazioni, pur sapendo che la mancanza di liquidità c’era da prima e aumenterà ancor di più , se non sarà sbloccato tutto l’iter burocratico e finanziario che regna sovrano sulle spalle dei Forestali !

Antonio David Forestalinews

Redazione

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