PALERMO: E’ accaduto sabato pomeriggio scorso, quando i Carabinieri del Nucleo Radiomobile, nell’ambito di una serie di controlli antiterrorismo hanno arrestato, AHMETOVIC Velija (nella foto), nato in Serbia – Montenegro, classe 1968, domiciliato a Palermo presso il campo nomadi di viale del Fante.
I Carabinieri si sono portati presso il campo nomadi per effettuare un controllo e nello specifico presso la baracca abitata dal menzionato che, al momento del controllo, forniva agli investigatori diverse generalità da quelle realmente proprie, esibendo dei documenti, ossia una carta di identità rilasciata dalla Repubblica della Slovenia intestata a SINAN Amed nato a Ljubljana, recante l’effige del nominato in oggetto ed una patente di guida rilasciata anch’essa dall’autorità della Repubblica di Slovenia, rilasciata sempre a nome di SINAN Amed nato a Ljubljana, recante la propria foto.
Da un rapido controllo dei due documenti i Carabinieri hanno avuto modo di notare che gli stessi presentavano elementi tali che facevano sorgere il dubbio che potessero essere falsi, soprattutto per la qualità scadente degli stessi, poiché si piegavano facilmente invece di essere rigidi.
Pertanto l’interessato è stato posto in stato di fermo di identificazione ed accompagnato presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Palermo per accertare, attraverso i rilievi fotografici e dattiloscopici, l’esatta identità. AHMETOVIC Velija risultava essere stato già censito in Banca dati ed a suo carico pendono diversi precedenti e diversi “alias”.
Al fine di verificare la falsità dei documenti , in particolar modo della carta di identità valida per l’espatrio, i Carabinieri hanno poi contattato l’ufficio della Polizia di Frontiera di Trieste – Fernetti, che interessava, a sua volta, la Polizia di Capodistria, in Slovenia, dalla quale si apprendeva che i due documenti risultavano essere completamente falsi, semplicemente un grosso “tarocco” grazie al quale per molti anni lo straniero ha eluso le maglie della giustizia italiana.
Infatti, andando a ritroso tra i suoi precedenti, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Palermo hanno accertato che Ahmetovic, già negli anni ‘80 girava per l’Italia con un altro nome, commise svariati reati per via dei quali nel 1990 gli si aprirono del porte del carcere a Pescara. Molto gravi i capi di imputazione a suo carico per i quali vene condannato, tra i quali spicca anche un omicidio doloso, ma il primo agosto del 2006 Ahmetovic beneficiò dell’indulto e tornò a piede libero. Tuttavia la Questura di Pescara il giorno dopo emise a suo carico un provvedimento di espulsione dal territorio italiano, al quale lo straniero si guardò bene dall’ottemperare ed infatti appena 4 mesi dopo venne bloccato a Reggio Emilia ed arrestato per la violazione della legge Bossi-Fini. Rimesso in libertà, Ahmetovic Veljia sparisce dalle cronache giudiziarie: di lui più nessuna traccia.
Nessun cambio di condotta, tanto meno un ritorno a casa, ma semplicemente una trovata banale ma incredibilmente efficace: due documenti sloveni completamente falsi da esibire durante i controlli e così il cittadino Iugoslavo Ahmetovic, entrato in carcere nel 1990, dopo l’indulto la sua identità si converte inAmed Sinan, cittadino sloveno e quindi comunitario, dal 2010 in Sicilia, con alle spalle piccoli precedenti per reati contro il patrimonio.
Non essendo mai stato tratto in arresto e quindi mai sottoposto a rilievi dattiloscopici fino all’altro giorno l’ha sempre fatta franca, fino a quando i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Palermo hanno voluto vederci chiaro nell’identità di quel cittadino sloveno domiciliato nel campo nomadi di Viale del Fante. Dopo un lavoro certosino la curiosa scoperta: si tratta di un cittadino serbo clandestino, noto alle forze dell’ordine e in possesso di documenti sloveni falsi.
Tutti i documenti recuperati nel corso dell’operazione, sono stati sottoposti a sequestro giudiziario.
In ragione di ciò AHMETOVIC Velija veniva dichiarato in stato di arresto per il reato di possesso di documenti di identità validi per l’espatrio falsi finalizzati all’occultamento della reale identità e inottemperanza di lasciare il territorio nazionale.
Su disposizione della competente Autorità Giudiziaria AHMETOVIC Velija, nella giornata odierna è stato giudicato con rito direttissimo, conclusosi con la convalida dell’arresto.