Cgil ricorda Bernardino Verro

La Cgil, insieme al Comune di Corleone, a Legacoop e ad altre associazioni, parteciperà domani e dopodomani al fitto programma che si svolgerà a Corleone per ricordare il Centenario dell’assassinio di Bernardino Verro, uno dei leader più prestigiosi del movimento dei Fasci dei lavoratori, fondatore d i cooperative agricole e di consumo, primo sindaco socialista di Corleone, assassinato dalla mafia il 3 novembre 1915.
Stamattina alle 9,30 viene scoperto in piazza Nascè il busto bronzeo, realizzato dallo scultore Biagio Governali, proprio nel posto in cui nel 1917 i contadini corleonesi e i municipi socialisti d’Italia avevano collocato quello che qualche anno dopo la mafia distrusse e fece scomparire. Ai quattro lati del piedistallo sono state incise le stesse significative frasi del busto originario, ancora oggi di estrema attualità.
«Oggi – dice Cosimo Lo Sciuto, segretario della Camera del lavoro di Corleone – diventa necessario ricordare e cercare di far rivivere i valori che ispirarono la vita di Verro: il coraggio di stare dalla parte di chi ha bisogno, la capacità di unire, l’orgoglio di appartenere alla terra e la certezza di stare dalla parte dei lavoratori. Questi valori devono esserci da guida per agire, oggi come ieri, per una società più giusta».
«Bernardino Verro – dice Dino Paternostro, responsabile del dipartimento legalità della Camera del lavoro di Palermo – è stato il più importante leader sindacale e politico che la sinistra abbia mai espresso a Corleone. Ha lottato per la giustizia sociale, soffrendo carcere, esilio e miseria. E, da sindaco di Corleone, eletto in maniera plebiscitaria, fu assassinato dalla mafia, che vedeva messi in pericolo i suoi affari. Verro è stato un dirigente sindacale, un cooperatore e un sindaco coraggioso, che ha pagato con la vita la il suo coraggio e la sua coerenza. La lezione di Verro, ripresa da Placido Rizzotto e da Pio La Torre, oggi vive nelle lotte contro il caporalato, nelle cooperative che coraggiosamente lavorano sui terreni confiscati alla mafia, nelle associazioni di produttori onesti che si sforzano di coniugare sviluppo e legalità».
«Ricordiamo con gratitudine anche Bernardino Verro fondatore di cooperative che avevano lo scopo di liberare dal bisogno i contadini poveri, dando loro gli strumenti per costruirsi il lavoro – dice Pippo Cipriani, di Legacoop Sicilia -. Le cooperative che oggi operano sui terreni confiscati ci ricollegano a quella esperienza sicuramente positiva per Corleone e la Sicilia».
«Se il ricordo di Bernardino Verro a cent’anni dal suo assassinio è ancora vivo nella comunità corleonese e tra i lavoratori italiani – conclude Mario Ridulfo, componente della segreteria della Camera del lavoro di Palermo – significa che profonda è stata la sua opera e attuale il suo insegnamento. Mettere assieme i bisogni, le persone, le idee e offrire loro una prospettiva di emancipazione e di sviluppo sono ancora oggi un esempio alto di iniziativa politica e sindacale. Come Verro dobbiamo stare dalla parte dei più deboli, degli sfruttati, dei bisognosi, dei lavoratori. Come Verro cent’anni fa, la lotta contro la mafia e la corruzione esige comportamenti coerenti e coraggio in chi è chiamato a dirigere e ad amministrare una comunità. Il modo migliore per onorare Verro è fare come Verro».

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Redazione

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