Il Consiglio Comunale di Caltavuturo ha bocciato la proposta da me stesso presentata del Registro delle Unioni Civili. 
Un salto nel Medioevo. Poteva essere una grande occasione per lanciare un grande segnale culturale di apertura, ma evidentemente Caltavuturo ancora non è ancora pronta per tale sfida, ha paura di abbattere quei muri della discriminazione, dei pregiudizi e dell’indifferenza. 
Caltavuturo poteva essere un Paese all’avanguardia in tema di rispetto dei diritti civili, ma ha preferito restare chiusa. 
Sui diritti non si media. Caltavuturo, grazie a quei consiglieri comunali che hanno votato contro il provvedimento (Andolina, Sottile, Giambrone Maria Pina, Comella, Granata, Bongiovanni, Siragusa) ha subito una grande sconfitta culturale.
C’è un grande lavoro culturale da fare. Caltavuturo merita di più. 
Auspico, almeno, che la discussione parlamentare di questi giorni porti l’Italia, al più presto, ad avere una legge nazionale sulle unioni civili che ponga fine a un vuoto legislativo. È urgente dare delle risposte concrete alle tante coppie di omosessuali ed eterosessuali che ancora oggi non vedono riconosciuti i loro diritti.

Antonino Musca
Presidente Commissione Bilancio Comune di Caltavuturo