Il fenomeno del “cavallo di ritorno”, come è noto, continua a registrarsi con preoccupante frequenza nell’area palermitana e limitrofa, provocando drammatiche ripercussioni economiche e sociali che impediscono lo sviluppo di un tessuto imprenditoriale sano, e di fatto alimentando il degrado in cui la criminalità organizzata si inserisce e prolifera.
È anche in tale campo che si sta concentrando l’azione di contrasto del Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo, con sempre maggiori risultati sotto il profilo repressivo, ultimo dei quali l’arresto per estorsione in flagranza, operato dai Carabinieri della Stazione di Bagheria la sera del 15 ottobre a Villabate, di Fabio Algeri, classe 1987, residente a Palermo, coniugato, volto noto alle forze dell’ordine, rottamaio, ed il deferimento in stato di libertà per il medesimo reato, in concorso, di P.S., classe 1971, palermitano, nullafacente.
I Carabinieri si erano attivati a seguito della denuncia del furto di un autocarro, modello Piaggio Porter, asportato a Palermo la sera precedente ad un autotrasportatore. I successivi accertamenti li hanno condotti a Villabate, in via Giulio Cesare, nei pressi del Bar “Santa Rosalia”, luogo in cui i militari sono entrati in azione subito dopo che l’estorsore, in compagnia del complice che aveva collaborato nell’organizzazione dell’incontro, si era appena fatto consegnare dalla vittima la somma contante di 1000 euro in cambio della restituzione del mezzo.
La immediata attività investigativa ha consentito di rinvenire il mezzo, parcheggiato a breve distanza che è stato restituito al legittimo proprietario unitamente all’intera somma di 1000 €, dopo aver formalizzato la denuncia in Caserma.
Algeri, tratto in arresto con l’accusa di estorsione in concorso e favoreggiamento personale, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria è stato ristretto presso la casa circondariale “Pagliarelli” di Palermo, in attesa dell’udienza di convalida.
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