Andar per palazzi, per comprendere quale doveva essere la vita dei nobili signori. Questo weekend de Le Vie dei Tesori – da domani, venerdì 16 ottobre, a domenica 18, con oltre 60 luoghi aperti – svela infatti due straordinarie residenze aristocratiche. Come Palazzo Forcella De Seta, affacciato sul Foro Italico, abbandonato e depredato per anni, che cela un’inaspettata minuscola Alhambra, che ricalca quella di Granada. Al capolavoro spagnolo è ispirata infatti la “Grande galleria”, alta due piani, che affianca il portale neocatalano, i mosaici neonormanni, le fontane. Il Palazzo, di proprietà dell’Ance (l’associazione Costruttori), aprirà eccezionalmente domani e domenica e il prossimo fine settimana dalle 9 alle 12. Ma si potrà anche entrare nell’appena recuperato Palazzo Bonocore, di fronte a Palazzo delle Aquile, che al primo piano ospita un neonato museo multimediale sull’identità siciliana (dalle 10 alle 17). Questi due luoghi si aggiungono al ricco itinerario di ville e palazzi: Sono infatti aperti anche Palazzo Alliata di Villafranca (dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18); Palazzo Asmundo (dalle 10 alle 17); Villa Airoldi (dalle 10 alle 17.30), Palazzo Branciforte con il suo Monte Santa Rosalia, (dalle 9,30 alle 19).
E visto che si è in tema di recuperi, è l’occasione giusta (sempre dalle 10 alle 17,30) per visitare i chiostri del Salinas, ulteriore tassello del museo archeologico che si mostra al pubblico, a cantiere aperto, mentre vanno avanti i lavori di restauro dell’intero complesso, partiti nel 2009. Accanto al chiostro minore, con la sua bella fontana cinquecentesca del Tritone un tempo a Palazzo Reale, si scopre il monumentale atrio maggiore, con il giardino interno adornato da statue e la bella mostra dedicata alla storia dell’alimentazione a Palermo, curata dal direttore del museo Francesca Spatafora.
Per tutti i luoghi: visita guidata e contributo che va da 1 a 2 euro (1 euro se si acquisisce il carnet da 10 visite, 2 euro se si fa una visita singola, tutto su www.leviedeitesori.it). Informazioni al CALL CENTER: 09123893000.

GLI EVENTI DI DOMANI. All’Archivio storico comunale, invece, domani alle 18, si inaugura la mostra “Numero d’oro: armonia del mondo”, organizzata da Sabir e curata da Antonina Greco. 50 “libri-progetto-oggetto” inediti di altrettanti artisti. “Numero d’oro: armonia del mondo” si sviluppa sullo stretto legame tra arte e scienza attraverso i secoli, dalla preistoria ad oggi. Presenti dieci opere realizzate tra il 1984 e il 2003 da Maria Lai. Sarà presente Maria Sofia Pisu, nipote dell’artista sarda, scomparsa nel 2013. Sempre domani alle 21, l’Archivio ospita I canti della Mesquita, musiche e i canti della tradizione sefardita, che ricordano gli anni, prima dell’editto del 1492, in cui gli ebrei vivevano tranquillamente attorno alla loro sinagoga (nel luogo dove oggi sorge l’archivio). Il “cante sefardì” è proposto da Alejandra Bertolino Garcia (voce, Harmonium), Salvo Compagno (percussioni), Silvio Natoli (chitarra, viella, Oud, Bouzouki), Antonio Putzu (duduk e fiati), regia di Salvo Tessitore. Contributo: 6 euro. Prenotazioni su www.leviedeitesori.com
Schiavi di casa nostra. Storie di riscatti e trattative, scambi, ruberie e contrabbando. Tra schiavi, lenoni, pirati e rinnegati. Un mondo che vagava per mare e spesso doveva fare i conti con i rapimenti di uomini, donne e bambini sulle coste anche siciliane: lo racconta – venerdì alle 18 nel cortile monumentale dello Steri – Giovanna Fiume, docente di Storia moderna dell’Università di Palermo, che ha ripercorso le tracce dei “captivi”, schiavi sradicati dalle loro terre e venduti all’asta sui moli del Nord Africa, portati a forza nelle Reggenze barbaresche di Algeri, Tunisi, Tripoli, dove spesso, per aver salva la vita, finivano per convertirsi alla religione di Maometto. Alcuni di loro, ritornati a casa, finivano nelle mani adunche della Santa Inquisizione: li ritroveremo nelle carceri dello Steri, a tracciare le loro storie sulle pareti coperte di graffiti.
LE PASSEGGIATE: si potrà scoprire cosa è “il piede fenicio” tra il Kemonia e il Papireto, e il giallo della “fine del Montarozzo”; andare alla scoperta dell’Oreto, ritrovare le orme del Vicerè dongiovanni Marcantonio Colonna o quelle del Gattopardo; scoprire la Vucciria o il primo tracciato di via Roma o le lapidi del centro storico. E tanto altro. I bambini potranno scoprire gli stucchi serpottiani all’Oratorio di San Mercurio o disegnare un abito per una delle candide Virtù di San Lorenzo; lasciarsi intrigare da personaggi fantastici come Colapesce; potranno imparare a rilegare un libro, ascoltare una fiaba o vivere una storia. E capire, giocando, cosa c’è sotto le bende di una mummia. Tutte le passeggiate e i laboratori si prenotano sul portale www.leviedeitesori.it.

TUTTI I LUOGHI APERTI. E siamo a 40.000. Sono tanti i visitatori dei primi due weekend de Le Vie dei Tesori, e se si andrà avanti di questo passo, anche questo fine settimana si preannuncia intenso. Aperti la Cattedrale con il tesoro e la cripta medievale; Villa Zito con la sua enorme pinacoteca (venerdì dalle 10 alle 14, sabato e dalle 16 alle 20). Per chi vuole scoprire la Palermo ebraica, ecco l’Archivio storico comunale (dalle 10 alle 17,30), il Miqveh (il bagno rituale ebraico) e le Catacombe di San Michele Arcangelo sotto Casa Professa; sono aperti il Politeama Garibaldi (venerdì dalle 12.30 alle 17.30, sabato dalle 10 alle 15.30), il Teatro Montevergini dalle 10 alle 17.30; il Museo Diocesano (venerdì dalle 9.30 alle 13, sabato dalle 10 alle 17.30 e domenica dalle 9.30 alle 13). Sempre dalle 10 alle 17,30, il Museo delle marionette, la Cappella dei Falegnami, Palazzo di Città, l’Oratorio di San Mercurio, Porta Felice. Stessa ora, ma solo domani e sabato la Casina cinese, la Villa Romana a piazza della Vittoria, la collezione lapidea di Palazzo Ajutamicristo e il Castello di Maredolce.
Si scende nella cripta delle Repentite (10-17.30), si sale sulla Torre di San Nicolò di Bari (venerdì dalle 14 alle 17.30 e sabato e domenica dalle 10 alle 17.30) e si respira aria pulita all’Orto Botanico e alla Fossa della Garofala, dalle 10 alle 17. Le due sedi dell’Archivio di Stato aprono venerdì dalle 15 alle 18.30, sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.30, domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.30; il complesso di Santa Chiara venerdì dalle 14 alle 17.30, sabato e domenica dalle 10 alle 17.30.
Il sabato e la domenica i luoghi raddoppiano: dalle 10 alle 17 il Museo geologico Gemmellaro e il Museo di zoologia Doderlein; dalle 9 alle 12.30 si potrà visitare l’Oratorio dei Bianchi; dalle 10 alle 17.30 l’Oratorio di Santa Caterina d’Alessandria, l’Oratorio della Carità di san Pietro ai Crociferi; l’Oratorio e la cripta del Carminello, l’Oratorio di Sant’Elena e Costantino, l’Oratorio dei Santi Pietro e Paolo. E ancora, si potrà scendere nella Catacomba di Porta D’Ossuna, nella cripta Lanza a san Mamiliano e in quella dei Cocchieri alla Kalsa. Sono aperte la Magione con il suo chiostro, Santa Maria del Piliere, la chiesa dell’Origlione. Si potrà anche salire sul campanile di San Giuseppe Cafasso e sulla cupola del Santissimo Salvatore, visitando la chiesa (domenica dalle 14 alle 17.30). Scoprire nel cuore di Ballarò l’ex Ospedale Fatebenefratelli affrescato dal Novelli dalle 9 alle 12.30; e le antiche ceramiche de Stanze del Genio (dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17). Fuori dal centro storico, ecco la Camera dello Scirocco di Villa Naselli in via Ambleri (dalle 10 alle 17.30). Domenica apriranno Villa Whitaker Malfitano e la Camera delle meraviglie, in una casa privata in via Porta di Castro (10-17.30).

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