Settecentoquaranta piante di marijuana alte più di due metri da cui si sarebbero potuti ricavare circa 250 chili di sostanza stupefacente, un ingegnoso sistema di irrigazione autonomo e due arresti.
Questo il bilancio dell’operazione antidroga avviata nelle mattinata di domenica scorsa nei terreni attigui ad un piccolo allevamento nel Comune di Terrasini, portata a termine dai Carabinieri della Compagnia di Carini e dai Finanzieri della Tenenza di Punta Raisi, i quali, sotto la direzione dei rispettivi comandanti, hanno setacciato la vasta zona boschiva traendo in arresto i due “coltivatori”. L’operazione è scattata su segnalazione di un Carabiniere e di un Finanziere liberi dal servizio, che hanno sorpreso due soggetti intenti a sorvegliare la preziosa coltivazione.
Nel terreno, la cui proprietà è tuttora in corso di accertamento, sono state trovate circa 740 piante di cannabis che si stima avrebbero potuto produrre sostanza stupefacente per un valore intorno al milione di euro una volta immessa sul mercato. La corposa piantagione è stata incendiata sul posto dopo il prelievo di un quantitativo sufficiente alla campionatura.
I militari dell’Arma e delle Fiamme Gialle hanno quindi tratto in arresto due partinicesi: TOLA Antonio 23enne con precedenti specifici residente a Partinico e MANNINO Paolo, 19 anni incensurato, residente a Cinisi.
I due, arrestati con l’accusa di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, sono stati condotti agli arresti domiciliari su disposizione della Procura di Palermo in attesa dell’udienza di convalida.
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