Non si placa l’azione di contrasto allo spaccio e consumo di sostanze stupefacenti tra i giovani in centro ed in periferia, in due distinte operazioni antidroga eseguite dai Carabinieri nel week-end, arrestati altri due pusher, a Palermo, allo “Sperone” e al “Ballarò”.
Nella tarda serata di ieri a Palermo, alle ore 23.30 circa, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Piazza Verdi organizzato un servizio appositamente predisposto per la prevenzione e la repressione del traffico di sostanze stupefacenti e/o psicotrope nei pressi della zona di viale XXVII Maggio e strade limitrofe del quartiere “Sperone”, area abitualmente frequentata da spacciatori e/o tossicodipendenti.
Sin da subito i Carabinieri con non poca difficoltà, riuscivano a notare la presenza di tre persone ferme con atteggiamento sospetto nei pressi del semaforo di via XXVII Maggio angolo via Pecori Giraldi, tra cui Santo Di Fata, nato a Palermo, 1984, ivi residente in largo Di Vittorio Giuseppe disoccupato, volto noto alle forze dell’ordine, con un curriculum alle spalle di tutto rispetto, in compagnia di altri due amici non identificati.
Il presunto pusher si guardava intorno con fare sospetto, si avvicinava alla rotonda e nascondeva qualcosa tra la vegetazione esistente; successivamente un’autovettura di colore scuro si fermava in questa via XXVII Maggio nei pressi della rotonda sopra indicata che a sua volta veniva avvicinata da uno dei tre che dopo aver preso l’ordine, si avvicinava al finestrino lato passeggero dell’autovettura e cedeva qualcosa agli occupanti della stessa in cambio di una banconota. Subito dopo i “presunti acquirenti” si allontanavano. Uno dei due compagni si avvicinava al Di Fata al quale consegnava la banconota ricevuta poco prima per la cessione dello stupefacente.
Avendo registrato diverse “cessioni” i Carabinieri decidevano di intervenire e porre fine all’attività di spaccio, notavano contestualmente che il Di Fata si avvicinava nuovamente alla rotonda, prelevare qualcosa in mezzo alla vegetazione e metterla all’interno dei jeans, con precisione nella parte anteriore. Il Di Fata, quindi, si dirigeva a passo spedito verso uno scooter parcheggiato nei pressi, subito raggiunto a piedi , nonostante gli veniva imposto l’alt di fermarsi, metteva in moto lo scooter e cercava di darsi alla fuga per via Pecori Giraldi. Un Carabinieri ingaggiava un breve inseguimento ma vistosi con il fiato sul collo, il pusher decideva di abbandonare il mezzo e proseguire la corsa a piedi. Il Di Fata, decideva quindi di gettare a terra quanto aveva nella tasca anteriore destra del giubbino ed un pacchetto di sigarette che aveva precedentemente occultato nella parte anteriore del jeans. Durante la fuga perdeva il controllo e cadeva rovinosamente a terra nei pressi di una fermata AMAT, dove veniva bloccato grazie all’intervento di altri militari intervenuti a neutralizzare la resistenza opposta dal Di Fata. Approfittando del momento i due compagni del pusher, riuscivano a far perdere le tracce. I Carabinieri riuscivano a recuperare quanto il Di Fata aveva gettato a terra: Nr. 8 “stecchette” del tipo HASHISH del peso complessivo di 15 grammi circa; Nr. 1 pacchetto di sigarette da 20 marca CHESTERFIELD ROSSE, contenente nr. 2 “dosi” di sostanza stupefacente del tipo MARIJUANA del peso complessivo di 1,4 grammi circa.
Alla luce di ciò Di Fata veniva accompagnato in Caserma e reso edotto che si stava per procedere a perquisizione personale con esito positivo poiché veniva rinvenuto all’interno di un portamonete posto nella tasca anteriore sinistra dei jeans, la somma di 330 euro sottoposta a sequestro, unitamente alle sostanze stupefacenti.
Santo Di Fata veniva dichiarato in stato di arresto per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo MARIJUANA e HASHISH (in concorso con due soggetti rimasti sconosciuti) e resistenza a un Pubblico Ufficiale.
Giova precisare che Di Fata era stato tratto in arresto dagli stessi uomini del Nucleo Operativo della Compagnia Piazza Verdi, nell’ambito dell’operazione “Fortezza” che azzerava un sodalizio criminale dedito allo spaccio ed al traffico di sostanze stupefacenti in piazzale Ignazio Calona del quartiere “Sperone” di Palermo.
Dell’arresto veniva informata la competente Autorità Giudiziaria, che disponeva che il Di Fata venisse sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
Sempre a Palermo verso le 12.30, in piazza Ballarò dell’omonimo quartiere, i Carabinieri della Stazione Oreto, nell’ambito di un mirato servizio antidroga, traevano in arresto: Francesco Paolo Ferrara, nato a Palermo, 1973, ivi residente, volto noto alle forze dell’ordine. Il presunto pusher dopo esser stato bloccato a cedere sostanza stupefacente a presunti acquirenti, a seguito di perquisizione veniva trovato in possesso di grammi 4 di hashish, suddivisi in 2 stecche, sottoposti a sequestro unitamente alla somma contante di euro 148,00 ritenuta provento dell’illecita attività di spaccio al dettaglio.
L’arrestato su disposizione della competente Autorità Giudiziaria è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.
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