Si è conclusa domenica 6 settembre la prima fase, quella creativa, del “Secondo simposio d’arte contemporanea e laboratorio” di Cefalù, che continua in questi giorni con la mostra delle opere dei partecipanti presso l’Ottagono di Santa Caterina.
Il simposio è stato ideato dallo scultore Roberto Giacchino (foto), presidente dell’associazione “Cefalù, Città degli artisti”, con la direzione artistica dello stesso Giacchino e di Maria Vello, Luigi Aricò e Domenica Ferraro, con il patrocinio del Comune di Cefalù e della Fondazione culturale Mandralisca.
Per il secondo anno consecutivo, le strade del centro storico di Cefalù si sono animate di colori e forme e, quest’anno, anche di suoni, con diversi musicisti e cantanti che si sono esibiti in vari punti della città, creando una sorta di percorso dall’arte visiva, nelle sue diverse articolazioni, all’arte musicale, dalle espressioni più plastiche e corpose a quella più immateriale ed eterea. I momenti musicali sono stati curati e realizzati da E-Start Duo, il gruppo di Sandrine Rajmondi, Umberto Rajmondi, Dario Venturella e il trio What Else.
I partecipanti all’evento hanno dato espressione alla propria creatività nella forma più congeniale alla sensibilità di ciascuno: scultura, pittura, incisione, pirografia, fotografia, ceramica, tarsia in legno, arte grafica, restauro e, fuori programma, anche body art.
Non si tratta di un concorso e per questo la direzione artistica ha aperto la manifestazione a tutti coloro che hanno prodotto domanda di partecipazione ed è stato interessante l’incontro tra i giovanissimi e i più anziani, tra i dilettanti e gli artisti affermati.
Per la stessa ragione il comitato tecnico-scientifico nominato da Roberto Giacchino, costituito dalla dirigente del Liceo artistico di Cefalù, Giuseppina Battaglia, dal pittore Franco D’Anna, dal giornalista e presidente della Fondazione Mandralisca, Franco Nicastro, e dalla scrivente, nella riunione preliminare, si è dato come obiettivo non la valutazione delle singole opere realizzate o del livello artistico dei singoli partecipanti, ma l’osservazione dell’evento nella sua globalità, per tenere conto dei punti di forza e dei punti di debolezza in vista dell’eventuale organizzazione della terza edizione, in un percorso di crescita logistica e qualitativa.
In questa edizione, il simposio è, ancora una volta, incontro e condivisione di esperienze, nella convinzione, come è evidenziato dal regolamento, che l’arte, implicitamente, contiene in sé un progetto di promozione civile e sociale e l’idea di una convivialità (da cui il termine simposio) in cui si beve alle sorgenti dello spirito creativo. Con questa atmosfera, la manifestazione, così com’era accaduto lo scorso anno, ha suscitato curiosità e interesse tra la gente, che si è soffermata ad osservare artigiani e artisti al lavoro, chiedendo spiegazioni sulle tecniche utilizzate e spesso apprezzando il risultato del processo creativo.
Parlare di tutti è, in questa sede, impossibile, dal momento che i partecipanti sono circa sessanta, ma desidero accennare ad alcune esperienze, per la peculiarità della loro presenza o attività.
Da questo punto di vista, mi sembra molto interessante la partecipazione del centro diurno M.D.S.M-7 E, che ha presentato e realizzato lavori relativi a pittura e ceramica, presenza importante all’insegna dell’inclusività sociale dei più deboli, contro ogni forma di emarginazione e isolamento.
Non si può non evidenziare, inoltre, la presenza di tre giovanissimi scultori, Antonino D’Anna (11 anni), Vincenzo Enrico Piritore (14 anni) e Lucas Failla (14 anni), che hanno attratto l’attenzione di tante persone con la loro appassionata lavorazione del legno.
A sua volta, il signor Luigi Occhipinti, attraverso i lavori realizzati con la tecnica della pirografia, ha suscitato la curiosità di alcuni giovani ai quali, con pazienza e attenzione, ha dato la possibilità di mettersi alla prova e realizzare piccoli manufatti, fornendo materiali e strumenti.
Successo di pubblico e coinvolgimento ha provocato, infine, la dimostrazione delle modalità di lavorazione del ferro battuto, con una piccola forgia a manovella, curata da Emilio Triolo.
Tutti gli aderenti all’iniziativa hanno espresso fondamentalmente la voglia di comunicare e di esprimere, attraverso i diversi linguaggi, il proprio mondo interiore e la propria percezione della realtà, di uscire dal proprio laboratorio e di ‘donarsi’ agli altri.
Questo è emerso in tutte le giornate della manifestazione, ma in particolare nell’ultima serata, quando gli artisti si sono intrattenuti piacevolmente con i membri del comitato tecnico-scientifico, con l’organizzatore, Roberto Giacchino, e con il sindaco della città di Cefalù, Rosario Lapunzina.
Oltre alle persone già citate e utilizzando le diverse vie espressive delle arti visive, hanno partecipato:
Franca Adriana Abbate, Luigi Aricò, Angela Barile, Antonio Barracato, Floriana Barrile, Carmelo Battaglia, Domenico Bellipanni, Josephine Bonì, Teresa Brocato, Pietro Castiglia, Valeria Catanese, Giuseppe Cimino, Dorotea Cimino, Lucia Cimino, Vincenzo Cimino, Liliana Cirincione, Francesco Coco, Giulio Di Francesca, Giuseppe Di Gesare, Demetrio Di Mauro, Zrinka Dusper Casella, Valeria Ferrante, Domenica Ferraro, Anna Nelida Forti, Carmelina Genchi, Roberto Giacchino, Romeo Guarnera, Santina Gulino, Antonio Ipsaro, Francesco Licciardi, Giuseppa Lo Re, Giusy Maffei, Marilena Mangano, Sergio Marino, Ignazio Marsiglia, Patrizia Milazzo, Irene Minerva, Pietro Mistretta, Totò Montebello, Pino Parisio, Ion Pavel, Girolamo Randisi, Renata Randisi, Giuseppe Rizzo, Giuseppe Santacolomba, Salvo Scherma, Silvana Schittino, Domenico Spagnuolo, Maria Vello, Daniela Verduci.
Chiedo scusa per eventuali dimenticanze o sviste, avvenute in assoluta buona fede e dovute soltanto al cospicuo numero di partecipanti.

Rosalba Gallà