“L’emergenza immigrati ha messo a nudo la politica internazionale. Nel corso di quest’anno dall’Onu, all’Ue ai singoli Stati membri, sono emersi tutti i limiti, imperdonabili, legati soprattutto alla lentezza nell’assumere decisioni, all’egoismo dei Paesi, alla miopia politica, alla mancanza di strategia, all’affacciarsi dei populismi. Tutti elementi che hanno impedito la definizione quanto meno di una visione comune”. Lo afferma il deputato nazionale di Area popolare Alessandro Pagano.
“Uno dei risultati di questa inefficienza – prosegue – è che a distanza di un anno non sappiamo ancora quando e come si potrà intervenire nel Mediterraneo contro gli scafisti e i trafficanti di morte, per distruggerne o affondarne i barconi, oppure di cosa sarà della Libia. Per non parlare della minaccia terroristica. Tutto questo è inammissibile, anche per i costi che ricadono sull’Italia. La sordità e cecità dei singoli Stati membri ha fatto il resto, alcuni dei quali si stanno muovendo solo adesso perchè investiti direttamente da questo esodo biblico. E cosi’ ogni giorno ci ritroviamo a ribadire la necessità di interventi in Africa per filtrare i rifugiati dai migranti economici, di rivedere le regole sui richiedenti asilo, di una missione di peacekeeping in Libia, dell’opportunita’ di togliere dall’isolamento la Russia. E’ chiaro – conclude il parlamentare di Ap – che nessuno ha la bacchetta magica, ma se l’Europa e l’Onu facessero, velocemente, la metà delle cose dette saremmo già a buon punto”.
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