In prossimità di ogni estate, periodo natalizio e pasquale le disastrose carenze della RAP si acuiscono combaciando drammaticamente con le precedenti emergenze in cui la città cadeva quando la società si chiamava AMIA. Esiste una strabiliante continuità tra le due sigle e la ripetizione di denunce e allerta da parte del Sindaco e del Presidente della RAP lasciano in chi li legge un malinconico sconforto.
Se un’azienda vincitrice di appalto si coprisse di così tante violazioni, il Sindaco avrebbe il dovere – obbligo di rescindere il contratto. Perché chi amministra la città per conto dei cittadini e non può consentire il perpetuarsi di tale truffa.
Se un’azienda concessionaria come la RAP viola ogni giorno il contratto di servizio, costa ai palermitani più degli omologhi servizi di altre città, il Sindaco deve smettere di cercare colpevoli, li ha già individuati in questi mesi e non è accaduto nulla.
E’ tempo, per l’obbligo che gli deriva dalle sue responsabilità, di passare alla denuncia risolutiva: la rescissione del contratto.
Si mettano a pubblica gara i servizi. Come dimostrano grandi città europee (vedi Londra) non occorre un unico gestore: possono essercene otto, dieci e i vincitori possono attingere a una lista dei lavoratori come accade nel rinnovo degli appalti per i pubblici servizi (clausola di riassunzione).
Esistono dunque gli strumenti perché la rescissione del contratto con la RAP non si trasformi in un dramma sociale per i dipendenti. I comuni moderni devono assicurare servizi efficienti e al giusto costo, non devono compilare liste degli assenti, inseguire i fuggiaschi e osservare impotenti un disastro compiersi. Saranno gli appaltatori ad assicurare il servizio e a caricarsi dell’onere del controllo sui dipendenti.
Palermo pulita sarebbe un immenso regalo ai palermitani e a tutto il mondo, libero finalmente di visitarla senza inorridire per tale incuria.
Orlando e la sua giunta possono farlo, possono passare alla storia delle piccole grandi conquiste di Palermo, veri uomini e donne di giusta e buona amministrazione. Devono solo volerlo. Ma il tempo stringe, il loro mandato si avvia a scadere e il ventre irredimibile della RAP lo sa bene: deve solo resistere, far finta di cambiare e continuare come sempre da decenni a questa parte.
Cittadini per Palermo