“Esprimo tutta la mia vicinanza e la mia piena solidarietà a Lucia Borsellino. Non si possono tollerare né le parole disgustose nei suoi confronti né i silenzi che sono emersi dalle intercettazioni rese note oggi dal settimanale L’Espresso. Crocetta chiarisca subito la sua posizione: non si può andare avanti con un’onta così grande. La mia candidatura era stata dettata da una scelta di campo, legata, come quella di Lucia, alla volontà di realizzare un vero cambiamento in Sicilia. Oggi provo un senso di scollamento etico nei confronti di una vicenda che umilia i siciliani”. Lo afferma il deputato Pd Mariella Maggio.
“Se le indiscrezioni pubblicate dal settimanale l’Espresso dovessero essere confermate, per un partito come il nostro, che ha fatto della legalità il suo principio fondante, non ci sarebbero più i presupposti per sostenere Crocetta, nonostante tutti gli sforzi messi in campo per tenere in vita il governo regionale”. Lo dicono in una nota congiunta i deputati siciliani Magda Culotta, Antonino Moscatt e Franco Ribaudo, commentando la decisione del governatore siciliano Rosario Crocetta di auto-sospendersi a seguito delle intercettazioni pubblicate da l’Espresso. Il settimanale riporta infatti una frase shock sulla Borsellino (“Va fatta fuori come il padre”) che il medico Matteo Tutino avrebbe pronunciato al telefono con il presidente della Regione Sicilia. “Siamo molto amareggiati – continuano i deputati del Partito Democratico – per quello che sta accadendo e siamo vicini a Lucia Borsellino e a tutta la sua famiglia”.
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