Il 30% delle aziende agricole siciliane associate alla Confederazione Italiana Agricoltori non potrà contare sugli aiuti comunitari per l’anno in corso sia per i successivi fino al 2020. L’attuale Politica Agricola Comunitaria ( PAC) 2014/2020 è entrata in vigore con una serie di novità che stanno rendendo difficile – se non impossibile in molti casi – presentare in maniera corretta ed entro i termini stabiliti (10 luglio) le domande per usufruire dei contributi che migliaia di aziende, a questo punto, rischiano di perdere. Milioni di euro che, secondo un monitoraggio della delegazione di Palermo della Cia, si perderebbero dando il colpo mortale ad una agricoltura che sta attraversando un periodo di crisi senza precedenti. Si tratta di difficoltà dovute anche alle specificità delle aziende agricole siciliane che richiedono la presentazione presso i Caa – Centri di assistenza agricola delle organizzazioni di categoria – le domande Uniche di richiesta pagamenti premi accoppiati, premi per la zootecnia, per l’olio di qualità, i seminativi, il pomodoro e altro. Gli operatori dei Caa stanno lavorando giorno e notte per venire incontro alle esigenze del mondo agricolo siciliano e per offrire, come sempre, un servizio efficiente ed efficace, però non mancano incertezze operative e applicative, della nuova PAC che stanno di conseguenza generando ritardi nella presentazione delle domande.

“Nonostante l’impegno che quotidianamente i tecnici e gli operatori delle organizzazioni agricole stanno profondendo per la presentazione delle domande Pac 2015, se non si concede una ulteriore proroga alla data di scadenza delle stesse, migliaia di aziende agricole siciliane, per cause a loro non addebitabili, perderebbero milioni di euro di aiuti comunitari”, dichiara Antonino Cossentino (nella foto), presidente della Cia Palermo. “Nonostante le nostre ripetute manifestazioni di allarme sulla reale capacità di tenuta del sistema Agea nel governare la complessa fase di applicazione della Riforma della Pac – dice ancora Cossentino – ci troviamo oggi costretti a palesare ancora la nostra profonda preoccupazione per una Campagna Pac 2015 che realmente rischia di non consentire una corretta sistemazione del fascicolo aziendale di conseguenza notevoli difficoltà nella presentazione delle Domande Uniche 2015 e delle varie Misure del PSR Sicilia (Programma di sviluppo rurale), causando un danno enorme alle aziende. L’assenza di un dialogo e di una collaborazione fattiva in tempi coerenti con l’applicazione ma anche un atteggiamento di chiusura e di scarsa predisposizione all’ascolto di chi vive da sempre nell’ agricoltura e con gli agricoltori, hanno determinato un quadro di criticità assolutamente ingestibile: la pubblicazione tardiva e frammentata della normativa di applicazione e l’assenza, indicazioni chiare nelle circolari applicative, fondamentali per la predisposizione delle domande ne sono un esempio emblematico”.