Approvato dalla giunta comunale di Petralia Soprana il protocollo d’intesa per l’istituzione del “Contratto di Fiume” tra il comune stesso e quelli ricadenti nei bacini idrografici dei fiumi Imera Meridionale e Imera Settentrionale.
Una nuova sfida di programmazione condivisa tra soggetti pubblici e privati parte da Petralia Soprana e coinvolge i comuni di Alimena, Bompietro, Blufi, Castellana Sicula, Petralia Sottana, Polizzi Generosa e Caltavuturo. Paesi che fanno parte di bacini idrografici che rappresentano un territorio omogeneo dal punto di vista paesistico, ambientale e socioeconomico la cui complessità risulta già riconosciuta ma ancora non pienamente affrontata.
Il Contratto di Fiume, che ha un quadro normativo di riferimento rappresentato da direttive comunitarie e norme regionali, è la sottoscrizione di un accordo che permette di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale intervengono in modo prioritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale.
Gli interventi da eseguire nei bacini non sono solo quelli relativi alla limitazione del rischio idraulico e idrogeologico ma anche quelli relativi ad elementi quali: l’inquinamento, l’attivazione di nuove politiche agricole basate sulla green economy, la fruibilità turistica ed ambientale dei siti, l’uso sostenibile della risorsa idrica, la valorizzazione del territorio e della storia di tutta l’area, con interventi che ne esaltino anche le rilevanze storiche, paesaggistiche e naturalistiche proprie dei luoghi e lo sviluppo socio economico sostenibile.
“I fattori che entrano in gioco in questo accordo – spiega il sindaco Pietro Macaluso (foto)– sono le comunità, il territorio e un insieme di politiche e di progetti . Elementi, da sempre in relazione tra loro, che devono essere orientati verso obiettivi condivisi. I sottoscrittori del contratto di fiume, infatti, condividono il principio che solo attraverso una sinergica e una forte azione di tutti i soggetti interessati, pubblici e privati, si possa invertire la tendenza al degrado territoriale e ambientale dei bacini fluviali e perseguire il loro sviluppo sostenibile. Un contributo importante – conclude Macaluso – sarà sicuramente dato dai gruppi di volontariato e dalle associazioni che operano nel campo della riqualificazione e valorizzazione del territorio.”