“Il Governo regionale autorizzi celermente Italkali  ad effettuare nuove ricerche nella miniera di Petralia Soprana per verificare la presenza di un altro filone minerario. Le verifiche, se avessero riscontro positivo, aumenterebbero la competitività dell’azienda che ad oggi produce il 25 per cento del salgemma consumato in Italia, permettendole di far fronte alle richieste del mercato, con la conseguente salvaguardia dei livelli occupazionali. Eppure, ancora oggi, il Governo ha disertato l’audizione della Commissione Attività Produttive dell’Ars e resta incomprensibile la mancata risposta alla richiesta di Italkali”. Lo afferma in una nota il deputato regionale del Pd Mariella Maggio.

 

 I PREGRESSI DELLA VICENDA ITALKALI

IL GOVERNO REGIONALE DISERTA L’AUDIZIONE IN TERZA COMMISSIONE ARS. LE IPOTESI EMERSE NELL’INCONTRO POTREBBERO FAR PREFIGURARE UN DANNO ERARIALE

 Il Governo Regionale blocca l’Italkali e rischia il danno erariale. L’ipotesi al quanto realista scaturisce a conclusione dell’audizione in Terza Commissione Ars – Attività Produttive, tenutasi stamane,  che aveva come argomento le “problematiche legate al sito produttivo delle cave di sale di Petralia Soprana” alla quale erano invitati a partecipare l’ Assessore regionale delle attività produttive Linda Vancheri, l’ Assessore regionale dell’economia Alessandro Baccei, l’Assessore regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro Bruno Caruso, il Presidente di ITALKALI s.p.a. Antonino Scimemi, l’amministratore delegato ITALKALI s.p.a. Francesco Morgante e  il sindaco di Petralia Soprana Pietro Macaluso. Assente il Governo Regionale, gli unici presenti all’incontro erano: il rappresentante dell’assessorato attività produttive, l’onorevole Mariella Maggio, il sindaco e il presidente del consiglio di Petralia Soprana Pietro Macaluso e Leo Agnello, il rappresentante di Italkali Francesco Lanzino, i rappresentanti sindacali di Filctem Cgil e Femca Cisl Francesco Lannino e Giovanni Musso e i rappresentanti delle Rsu della miniera Italkali di Petralia Soprana.

 Gli argomenti trattati hanno riguardato la cessione delle quote azionarie (il 51%) che la Regione Siciliana detiene nella società Italkali e il permesso di ricerca che l’azienda attende da anni.

 Posto quindi che la Regione deve vendere la propria quota azionaria, il fatto che da cinque anni l’Italkali attende il permesso di ricerca relativo al bacino limitrofo a quello attualmente sfruttato è che lo stesso permesso di ricerca è fermo sul tavolo del presidente Rosario Crocetta dal mese di febbraio, tutto lascia pensare che il Governo Regionale non ha ancora deciso cosa fare con il rischio di determinare un danno erariale alla Regione Sicilia. Infatti, come è emerso dalle riflessioni venute fuori durante l’audizione in Commissione Attività produttive, se la quota azionaria regionale di Italkali venisse venduta oggi con la concessione in scadenza e il salgemma di Petralia Soprana in esaurimento il prezzo delle quote societarie sarebbe di molto inferiore a quello che potenzialmente potrebbero avere se l’Italkali, ottenendo il permesso di ricerca, scoprisse quello che si suppone è un nuovo bacino minerario che di fatto amplia la miniera di “Salinella” di Petralia Soprana. Da ciò l’ipotesi del danno erariale che il Governo Regionale potrebbe determinare continuando a bloccare tutto. Naturalmente a tutto ciò va aggiunta la preoccupazione per l’incerto futuro degli operai e dell’indotto che fa capo alla miniera di Petralia Soprana.