A volte ritornano i vecchi ricordi, ed è proprio così che possiamo dire in questo periodo di elezioni amministrative nelle Madonie, quelle elezioni che una volta la gente anziana diceva con”annaffari u sinnacu nuovu”(devono fare il sindaco nuovo) e dove in alcuni paesi si torna a usanze e gesti antichi, cioè ad sensazioni che oggi alcuni ragazzi non parlano perchè non sanno e non conoscono, cioè come una volta si usava far politica nei piccoli centri. Parlo di Polizzi Generosa (PA) , dove attualmente si contengono la poltrona di sindaco quattro liste (ahimè) con quattro nuovi e vecchi politici o semplicemente nuovi arrivati. Parliamo di Gandolfo Albanese,Franco Marabeti,Pino Lo Verde e Antonio Quattrocchi, quattro candidati che tenteranno di averla vinta in una competizione che certamente non sarà semplice per nessuno e dove partiranno tutti alla pari.Diciamo così perchè nei piccoli comuni ci si conosce tutti e,i  4 candidati con gli altrettanti 60 consiglieri e non, ci si incrocia in parentele comuni o amicizie che vanno a dividere le preferenze di voto visto che non sanno effettivamente chi poter eleggere, cercando di lasciare contenti un pò tutti. Situazione ardua e impegnativa anche perchè si viene da due anni di commissariamento e ora si cerca e tenta di cambiare una rigidità amministrativa che giustamente  deve essere fatta per certi punti di vista. A volte in paese si diceva “ci vulissi u commissariu” per risolvere o aggiustare qualche situazione, ma ora che si è avuta questa esperienza esterna possiamo dire che certamente qualcuno si sia ricreduto a questo visto quello che il “polizzano” ha visto sin d’oggi. Ora il popolo chiede un sindaco che possa cambiare qualcosa o possa far recepire anche a piccoli passi un cambiamento che la gente spera e chiede, ma non sarà semplice per i cittadini cambiare radicalmente la cosa, proprio perché ancora per un certo periodo sarà visionato ancora tutto  dall’occhio esterno e vigile che continuerà a visionare il tutto. A tutto questo rispecchia il fatto di rivivere i vecchi comizi di quartiere, dove nei punti strategici del paese si parla da “sopra il palco” sbandierando, promettendo e a volte “ingiuriando” anche la lista avversaria, l’indomani altro comizio di un altro candidato in un altro palchetto di quartiere con la gente che si sposta dall’altra parte a seguire e capire se il programma politico sia più allettante rispetto agli altri, ma con la conclusione che alla fine tutti hanno ragione !. Di giorno si passa tra la gente comune seduta davanti la porta, si butta nelle case, si parla con i vecchietti (più facili da convincere) si lasciano i fac-simili nelle buca lettere, si tenta di convincere tanta gente che a volte risponde con le rime, proprio perché non si condivide o non piace in faccia… !, o impattarsi in un candidato che prima di tutto questo nemmeno ti salutava o guardava e ora ti ferma per chiederti il voto !(nei paesi queste ci si tiene) Queste sono le elezioni comunali ora chiamate “amministrative” , si sente chiacchierare nei bar, nei barbieri, dove si scherza anche nel chiedere il voto direttamente a colui che già si sà di “essere impegnato” politicamente. A questo aggiungerei una “quinta lista” è cioè quella dei non votanti, proprio perchè tanta gente nell’indecisione di tutto questo parapiglia e casino che si stà creando , decide di non andare a votare rimanendo a casa, quindi da tenere conto alla fine dello scrutinio finale.I candidati fanno preventivamente i conti dei voti che potranno portare in cascina, ma certamente all’interno della cabina di voto, ognuno poi…… agisce come meglio crede e con la propria testa, i conti con la conseguente sorpresa finale che non mancherà e che porterà sorrisi o dispiaceri a tanta gente che pensava potesse andare diversamente….

Antonio David

Il redattore di Forestalinews