Un nuovo assegno familiare, sulla base delle effettive condizioni di disagio, che cresce al crescere dei carichi familiari e si riduca all’aumentare del reddito,  l’estensione del bonus di 80 euro (mille euro annui) a tutti,  anche ad incapienti, pensionati, lavoratori autonomi, sotto i 40 mila euro di reddito,  l’introduzione di una tassa sui grandi patrimoni oltre i 500 mila euro e l’esenzione della prima casa dalle imposte, una lotta all’evasione fiscale più efficace con maggiori sanzioni amministrative,  penali e maggiori controlli. Sono i punti principali della proposta di legge di iniziativa popolare  sulla riforma fiscale presentata della Cisl nazionale, per la quale parte oggi la raccolta firme anche a Palermo e Trapani. Il via durante l’incontro che si è tenuto alla Camera di Commercio di Palermo , alla presenza delle associazioni delle categorie produttive della città e delle istituzioni.  L’obiettivo nei due territori è la raccolta di 60 mila firme, circa 190mila in tutta la Sicilia. Dal 24 maggio, la raccolta già avviata nelle sedi  e gli uffici Cisl, partirà anche con i banchetti nelle piazze. Il 20 maggio a Palermo in via Magliocco, il 22 maggio incontro alla Camera di commercio di Trapani, il 28 maggio raccolta a Trapani a piazzale Ilio , il 29 a Partinico al convento dei Carmelitani , il 4 giugno a Castelbuono in piazza Margherita, il 6 giugno a Marsala largo dittatura Garibaldina,  il 7 giugno a Termini Imerese in piazza Duomo e il 17 giugno ad Alcamo in piazza Castello. “Firmare questa proposta è fondamentale per favorire nuova  liquidità e capacità di spesa soprattutto per le famiglie del ceto medio, che in questi anni si sono viste profondamente penalizzate fino alla povertà , – spiega Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani  –. Ridistribuire reddito vuole dire far ripartire i consumi delle famiglie, siamo molto preoccupati per la crisi e la povertà che ha soffocato i territori di Palermo e Trapani, e la nostra proposta di ridurre il carico fiscale liberando risorse , è il primo passo per dare ossigeno ad economia e lavoro”.  “Il fisco è da sempre al centro dell’azione del sindacato – commenta Mimmo Milazzo segretario Cisl Sicilia – la nostra è una proposta concreta che può portare ad un percorso virtuoso che agevoli lo sviluppo  alleggerendo il carico fiscale a carico dei lavoratori autonomi dei pensionati delle famiglie in difficoltà,  con l’estensione del bonus da 80 euro con l’indicazione anche del recupero delle risorse dai redditi alti , tutto all’insegna dell’equità per far ripartire consumi e lavoro”.  Ad illustrare il testo il componente del Dipartimento Fisco e Previdenza del sindacato di via Po, Angelo Martinelli.  “Il valore di questa riforma è l’estensione del bonus anche oltre al reddito di 26 mila euro e a categorie svantaggiate come pensionati e lavoratori autonomi, e l’introduzione di strumenti a favore delle famiglie come un nuovo tipo di assegno familiare”.  All’incontro anche il sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari, “la proposta della Cisl non si che può condividere,  ci auguriamo si possa trasformare in legge buona parte del testo, sarebbe un ottimo risultato. Noi come governo stiamo portando avanti iniziative che vanno in questa direzione, aiutare i liberi professionisti, le imprese per l’export dei nostri prodotti principali, e il fisco è una giusta battaglia per la crescita”.  D’accordo sull’importanza della riforma il componente della commissione Affari sociali della Camera Teresa Piccione “dobbiamo far ripartire il paese con coraggio e forza e questa iniziativa della Cisl va in questa direzione  la riteniamo davvero importante insieme ad altri provvedimenti del governo”. A chiedere maggiori controlli sull’evasione fiscale, un fisco equo,  sono tutte le categorie produttive presenti all’incontro da Confindustria con il vicepresidente Giuseppe Todaro, alla Camera di Commercio con il vicepresidente della Patrizia di Diio a Confartigianato con il presidente di Nunzio Reinza,  che ha rilanciato l’allarme sulla crescita dell’abusivismo,  il 60% delle attività commerciali, “sono sommerse, mentre chiudono le imprese legali, 488 nell’ultimo anno a Palermo”.  “Bisogna ridurre il carico fiscale sulle imprese – ha ribadito Confindustria – e giusta e fondamentale anche la battaglia contro l’evasione fiscale”. “Ridare fiducia alle famiglie speranza per il futuro – secondo la rappresentante della Camera di Commercio – è il primo passo e questa battaglia ci vede d’accordo perché conveniente per tutti”.