Il Consiglio di Giustizia amministrativa, accogliendo il ricorso in appello di Angelo Pizzuto (a sinistra), difeso dal prof. Avv. Gaetano Armao e dagli Avv. Tiziana Milana e Chiara Castellanacon con ordinanza n. 316/2015, ha sospeso la sentenza del TAR Sicilia-Palermo, sez. n. 690/2015 che aveva rigettato il ricorso avverso il provvedimento del Presidente della Regione che lo aveva revocato da Presidente del Parco delle Madonie.

Il CGA ha sospeso gli effetti della sentenza impugnata ritenendo sussistenti il fumus boni iuris ed il periculum in mora e così il Presidente del Parco delle Madonie potrà reinsediarsi, mentre va ritenuta nulla la designazione del nuovo vertice dell’Ente nel frattempo fatta dal Presidente della Regione del dott. Vazzana, all’esame della I Commissione.

Il Dr Pizzuto, come noto, era stato nominato presidente del parco delle Madonie con D.P.Reg. 362/ser.1/S.G. del 26 luglio 2012.

Ai primi di luglio 2013, a seguito di una conferenza stampa nella quale si denunziavano disfunzioni e spese per una missione regionale in Canada, il presidente della Regione annunciava pomposamente la rimozione del presidente del parco delle Madonie, ritenuto seduta stante responsabile di non meglio precisate iniziative volte alla ‘manciugghia’ (sic!).

Con inusitata tempestività la Giunta regionale adottava la delibera n.250 dell’11 luglio 2013 “Sospensione cautelare dell’incarico di Presidente dell’Ente Parco delle Madonie conferito al dott. Pizzuto Angelo e contestuale nomina nello stesso incarico dell’arch. Quirino Erasmo”, per l’appunto incentrata sulla ricordata trasferta in Canada, mentre il dott. Pizzuto sporgeva formale querela per contestare queste accuse infondate.

La sospensione era stata così dichiarata illegittima dal CGA con l’ordinanza 13 dicembre 2013, n. 866.

Non paghi della sonora censura alla presidenza della Regione hanno ritenuto di provvedere, dopo un lungo e contorto procedimento, alla revoca della nomina del Presidente delle Madonie, con il decreto n. 76 del 2 aprile 2014, questa volta però abbandonando le infondate accuse sulle vicende del Canada e contestando, invece, presunte irregolarità gestionali.

Anche questa volta Pizzuto aveva proposto ricorso contro gli illegittimi provvedimenti del Presidente della Regione Crocetta (a destra), il TAR Sicilia, Palermo, Sez. I, in un primo momento, ha respinto la domanda cautelare sul provvedimento di sospensione dall’incarico, con un’ordinanza (535/2014) poi seguita dalla sentenza di rigetto di cui il CGA non ha condiviso l’impianto motivazionale.