Le due giornate dedicate al Convegno Himera – avamposto dei Greci in Occidente dei giorni scorsi, organizzate dai club Lions Termini Himera Cerere e Termini Imerese Host con il patrocinio del Comune di Termini Imerese, sono andate ben al di là della valorizzazione culturale della storia di Himera. Infatti l’edizione 2015 è stata arricchita da un evento particolare: la visita del console tunisino a Termini Imerese. Farhat Ben Soussi, questo il nome del console, ha incontrato il sindaco Totò Burrafato nella Sala Picta della residenza municipale.

Sono intervenuti all’incontro Maurizio Giannone, in rappresentanza dell’assessore regionale ai Beni Culturali Antonino Purpura, Agostino Porretto responsabile dell’Osservatorio delle Politiche Turistiche del Mediterraneo, Amedeo Tullio, archeologo, professore del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Palermo, Pino Badalì, presidente Lions Club Termini Imerese Host, Fabio Lo Bono presidente Lions Club Termini Himera Cerere), Franco Amodeo, Past Governatore Lions Club.

I vari interventi hanno puntato l’attenzione sulla cultura siciliana che, per tradizione storica, è frutto di svariate influenze e discende dalla cultura di tutti i popoli che sono passati dalla nostra Regione, grazie al posto strategico che occupa nel Mediterraneo. Le problematiche odierne hanno tuttavia cambiato lo scenario che dal Mediterraneo si è esteso al mondo intero. Non si possono tralasciare i temi della pace compromessa dalle tante guerre del mondo arabo, dal terrorismo e dai crescenti processi di migrazione verso l’Europa.

Per rendere concreto l’obiettivo della pace tra i popoli del Mediterraneo è stato siglato un documento “Damarete simbolo di pace” recuperando un personaggio della storia greca (la regina Damarete) grazie alla quale si stabilì che il trattato di pace non prevedesse più sacrifici umani nei riti religiosi. Il protocollo è stato firmato dal console Farhat Ben Soussi e dal sindaco Totò Burrafato. Il console tunisino ha rievocato la recente strage del museo Bardo a Tunisi che ha evidenziato come questo nuovo nemico da combattere non ha confini, né limiti territoriali. La Repubblica Tunisina oggi ha una Costituzione condivisa da tutti, un Presidente eletto democraticamente, un Parlamento attivo nella redazione di leggi per il Paese. “L’incontro a Termini Imerese – ha continuato il console tunisino a Palermo – rappresenta un primo passo verso un futuro comune di pace”.

Il sindaco Burrafato ha sottolineato come “pur non essendo i Damarete di oggi, si può tuttavia affermare che questo è un luogo di storia e cultura da sottrarre ai morti, allo scontro, alla barbarie. Recuperando il filo che lega Himera a Cartagine e compiendo delle azioni concrete per costruire la pace”.

Alla realizzazione dell’evento hanno partecipato il Parco Archeologico di Himera, il Circolo Margherita e l’Associazione Termini d’Amuri, con il patrocinio dell’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della regione Sicilia, dell’università degli studi di Palermo – dipartimento Culture e Società e degli istituti di istruzione superiore di secondo grado di Termini Imerese.
Aurora Rainieri