Qualsiasi dichiarazione sarebbe inadeguata di fronte al dramma che ogni giorno vivono gli immigrati nel tentativo di fuggire alle loro condizioni di vita disumane, rischiando per di più di morire durante le traversate a causa della spregiudicatezza di speculatori e trafficanti. E’ indubbio che non si possa restare indifferenti di fronte a tale epocale esodo, soprattutto quando questi “viaggi della speranza” si trasformano in vere e proprie stragi di innocenti come quella delle ultime ore.
Ovviamente non è facile individuare soluzioni corrette a tale problema, ma ritengo sia necessario rivisitare le attuali operazioni di gestione dei flussi migratori che evidentemente, nonostante il lodevole e costante impegno della Marina militare e della Guardia costiera, sono inadeguate rispetto alla portata del fenomeno e al bisogno di salvare quante più vite possibili.
Alla luce dei principi umanitari che ispirano anche la nostra Costituzione, nella quale si parla di solidarietà, uguaglianza e libertà, si deve immediatamente avviare l’iter per l’abrogazione del reato di clandestinità (e il connesso reato di favoreggiamento), che appare esclusivamente uno strumento persecutorio e iniquo, che non tiene conto della sofferenza che stanno vivendo intere popolazioni.
Ritengo altresì necessario avviare un rapporto istituzionale con i paesi di provenienza dei migranti (Libia in primis) e rivedere la disciplina nazionale, oggi rappresentata perlopiù dalla legge Maroni.
Per questi motivi stiamo predisponendo in Consiglio un documento che recepisca le richieste avanzate dalla “Consulta delle culture”, invitando il Sindaco a promuovere presso il Governo la ridefinizione dell’operazione “Triton”, garantendo comunque il massimo impegno per la salvezza dei profughi, con l’obiettivo di allineare le leggi che regolano i permessi di soggiorno e la vita dei migranti ai principi costituzionali di accoglienza e solidarietà.
Nadia Spallitta (vice presidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo) nella foto