Cisl “rilanciare il settore per salvare i posti di lavoro e recuperare i centri storici, i nostri territori dal dissesto idrogeologico,  partendo dalle nuove forme dell’edilizia”

Nel 2008 i lavoratori iscritti alla cassa edile a Palermo e nel suo territorio erano oltre 17 mila, le imprese 3 mila, in sette anni la crisi ha colpito il settore tanto da ridurre i numeri dell’occupazione, fino allo scorso anno di ben oltre 10 mila unità,  6400 gli addetti e 570 imprese. “Servono interventi urgenti per salvare il settore dell’edilizia, sbloccare gli appalti, intervenire sul dissesto del territorio ormai allarmante, liberare le risorse, accelerare i tempi della burocrazia, ma soprattutto puntare sulla  eco sostenibilità, le nuove forme dell’edilizia, per far risvegliare il settore soffocato dalla crisi e con questo il territorio di Palermo, conciliando così l’esigenza di tutelare i posti di lavori e il recupero dei centri storici” hanno sollecitato i rappresentanti della Filca Cisl e Cisl Palermo Trapani, nel corso della tavola rotonda ‘Ricostruire l’edilizia per un nuovo modello di sviluppo” che si è svolta presso la Real Fonderia alla Cala di Palermo. Accelerare in parlamento all’Ars l’iter di approvazione del ddl sui centri storici, liberando cosi risorse spendibili subito e progetti cantierabili, programmare interventi sul dissesto idrogeologico, questione urgente come hanno dimostrato gli smottamenti le frane e i crolli degli ultimi mesi,  maggiore attenzione sul rispetto dei tempi per gli appalti e le opere finanziate dai fondi europei per evitare di perdere risorse, sono fra le principali richieste del sindacato.

“La formazione, l’innovazione, la sicurezza e la legalità sono le parole d’ordine dell’edilizia del futuro” spiega Antonino Cirivello, segretario generale della Filca Cisl Palermo Trapani. “La strada per il rilancio del settore – afferma Cirivello – passa dalla necessità di una sua profonda trasformazione che metta al centro la riqualificazione degli edifici esistenti, secondo canoni e criteri di ecosostenibilità, di domotica e di efficienza energetica. Dobbiamo puntare al recupero dei centri storici, a partire da quello di Palermo, patrimonio inestimabile per la sua bellezza e che può costituire un’importante opportunità di ripresa per il comparto edile”. “Occorre innovare il settore delle costruzioni – prosegue Cirivello – garantendo ed elevando gli standard di sicurezza nei cantieri, perché è inaccettabile e vergognoso che siano in aumento le morti bianche. Ovviamente parallelamente a tutto questo si deve profondere massimo impegno nell’affermazione della cultura della legalità, facendo comprendere che il rispetto delle regole non costituisce un costo in più, bensì un valore aggiunto, capace di innescare un circuito virtuoso che favorisca le imprese sane”. “Sta a noi, impegnati a vario titolo nel comparto delle costruzioni – conclude Cirivello – lavorare affinché si realizzi questa radicale inversione di marcia e si costruisca l’edilizia del futuro”. “Sull’edilizia serve una reale governance, una maggiore collaborazione e dialogo fra governi regionale e nazionale, – ha commentato Daniela De Luca segretario generale Cisl Palermo Trapani – i nostri territori sono evidentemente abbandonati. Bisogna puntare poi sull’edilizia sociale, per venire incontro alle esigenze dei tanti senza casa della città , migliaia di famiglia senza abitazione, sulla scolastica per migliorare le condizioni di vivibilità e sicurezza delle scuole, rendere subito cantierabili gli interventi di ristrutturazione e recupero dei centri storici sarebbe già un ottimo punto di partenza, come la messa in sicurezza del territorio,  non solo renderebbe più funzionale e vivibili le nostre città, ma riattiverebbe l’economia ormai stagnante da troppo tempo. L’edilizia è da sempre un settore trainante, con i dati di disoccupazione che si registrano a Palermo, il 23,2%,  quasi il 60% per i giovani, se non si pensa di riattivare l’economia e la crescita partendo dai nodi cruciali, non potremo mai intravedere la ripresa. Le istituzioni si impegnino in tal senso, ognuno faccia la propria parte”. All’incontro hanno partecipato il Comune di Palermo e le associazioni di categoria, Anaepe e Ance. “Palermo è l’unica città metropolitana ad avere un assessorato dedicato alla ristrutturazione urbana e alle infrastrutture – ha affermato Mario Li Castri Responsabile staff vice sindaco e dirigente dell’area gestione del territorio del comune di Palermo –, questa è una delle nostre principali priorità. Con l’ufficio centro storico e con lo sportello unico per l’edilizia l’amministrazione è riuscita ad accelerare  i tempi per la realizzazione delle opere, si procede con maggiore celerità” . E annuncia presto un nuovo bando per il recupero del centro storico della città “abbiamo inoltrato al consiglio comunale la richiesta di pubblicazione di un bando  per erogare a chi è proprietario di immobili nel centro storico e intende  ristrutturarli contributi a fondo perduto, per questo abbiamo recuperato 12 milioni di euro da una legge del 1993. Lo scorso anno, inoltre, abbiamo destinato al recupero del patrimonio  immobiliare di Palermo, ben 9 milioni di euro, nonostante i tagli ai trasferimenti,  ci auguriamo di mantenere quest’anno le stesse somme, puntando sempre però sulle nuove forme dell’edilizia, l’innovazione tecnologica secondo nuove forme di rispetto dell’ambiente e di consumo energetico”. Secondo gli imprenditori del settore, serve maggiore attenzione da parte delle istituzioni e la formazione delle imprese sui nuovi modelli di edilizia e sviluppo delle città. “Abbiamo presentato una proposta al comune di Palermo per recuperare gli immobili confiscati alla mafia e metterli a disposizione dell’edilizia sociale – ha spiegato Fabio Sanfratello presidente Ance Palermo –, abbiamo anche proposto la riqualificazione delle aree industriali dismesse, ma non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta. Bisogna accelerare i tempi, Palermo ha bisogno di infrastrutture,  strade parcheggi e poi di recuperare il patrimonio edilizio”. Secondo il presidente provinciale dell’Anaepa Mimì Angelo “serve il sostegno vero della politica, dal canto nostro abbiamo cercato di coinvolgere le associazioni di altre regioni che sono riuscite  a sviluppare progetti di recupero delle città partendo dalla eco-sostenibilità, ma per farlo anche qua, bisogna sviluppare la formazione delle aziende,  è un processo difficile ma non impossibile, partire però come abbiamo fatto oggi dalla collaborazione fra sindacati e associazioni è già un ottimo punto di inizio”. Servono priorità e obiettivi chiari e definiti nell’utilizzo dei fondi europei e la collaborazione di tutti, ha spiegato Teresa Piccione componente della commissione Affari sociali e costituzionali alla Camera “cogliamo l’appello della Cisl, la concertazione e la collaborazione fra istituzioni, sindacati e associazioni è un ottimo punto di partenza per rilanciare l’economia e il territorio. Impegniamoci su pochi  e chiari obiettivi per accelerare l’utilizzo dei fondi europei partendo da nuovi modelli di sviluppo delle città e la valorizzazione dell’enorme patrimonio edilizio e culturale siciliano”. A concludere i segretari Filca Cisl Sicilia Santino Barbera e il segretario nazionale Filca Cisl Salvatore Scelfo. “il menefreghismo della politica ha portato a questo stato di abbandono del territorio – ha affermato Barbera –  e ciò che è accaduto venerdì sulla Palermo-Catania lo conferma. La Regione non deve più utilizzare i fondi a disposizione solo per le spese correnti, serve una reale programmazione nel settore dell’edilizia, delle infrastrutture, il sistema viario. Negli anni si è costruito tanto e male, rispettiamo i nostri territori e così eviteremo le  tragedie e i disagi”. “Riteniamo che la presenza del nuovo ministro alle Infrastrutture – ha concluso Scelfo – possa essere un’occasione per rimettere al centro dell’economia del paese, il settore dell’edilizia, il governo nazionale intervenga anche qua in Sicilia sul tema del dissesto idrogeologico, sollecitando le principali opere, è vero che servono piccoli e continui interventi,  ma l’Isola ha bisogno anche di grandi opere per poter rilanciare l’economia, si faccia presto”.