Lotta al lavoro nero della Direzione Territoriale del Lavoro e dell’Arma: continua incessante l’attività ispettiva

Lotta al lavoro nero della Direzione Territoriale del Lavoro e dell’Arma: continua incessante l’attività ispettiva dei Carabinieri e degli Ispettori civili nei cantieri edili di Palermo. In un solo giorno di controlli scoperti 3 operai in nero, e oltre 40.000€ di sanzioni amministrative.

  I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Palermo, nella sola giornata di lunedì hanno proseguito i controlli nei cantieri edili di Palermo, d’intesa con il direttore della Direzione Territoriale del Lavoro di Palermo.

I Carabinieri unitamente ad Ispettori civili del Lavoro intervenivano in due cantieri:

–       il primo sito nei pressi della Direzione Territoriale del Lavoro di via Toselli, verificando situazione di totale irregolarità per :

.   mancanza della visita medica nei confronti dei lavoratori dipendenti;

.   mancata formazione sempre ai lavoratori dipendenti;

.   nessuna valutazione del rischio elettrico nel cantiere;

.   omessa redazione del Piano Operativo di Sicurezza e del Piano di Montaggio di Uso e Smontaggio;

.   nessuna cautela per le buche e le sporgenze presenti nella zona di lavorazione;

.   assenza della recinzione e delle opere provvisionali;

.   assenza nella parte interna di montanti, correnti e tavole fermapiede;

.   mancata elaborazione del piano demolizioni,

insomma, un cantiere senza alcuna cautela e in cui un malinteso senso del risparmio aveva portato all’eliminazione di qualsiasi regola basilare di sicurezza, rafforzato dalla presenza di n. 2 lavoratori “in nero” su 2 presenti: fatto che comportava all’imprenditore edile sia la sospensione dell’attività imprenditoriale che il deferimento alla locale Procura della Repubblica. Per quanto sopra l’imprenditore, oltre alla multa di 1950€, dovrà pagare 4000€ di maxi sanzione per ogni lavoratore in nero e sanzioni amministrative per quasi 11.000€.

–       nel secondo, nel centro città, emergevano invece:

.   la mancata visita medica degli operai;

.   la mancata formazione degli stessi;

.   l’assenza del responsabile del servizio prevenzione e protezione

oltre a ciò veniva riscontrato n. 1 lavoratore in “nero”, mentre all’imprenditore venivano contestate ammende e sanzioni amministrative per oltre 25.000€, nonché il deferimento alla Procura della Repubblica.

Anche in questi due casi si conferma che l’edilizia è un settore in cui tanti imprenditori lavorano correttamente nella indiscussa difficoltà dettata dall’odierna congiuntura economica del Paese, ma altrettanti lavorano nella speranza di svicolare fra le maglie dei controlli. Così facendo i Carabinieri continuano a scoprire lavoro nero ed il contrasto di questo fenomeno rimane uno dei principali obiettivi istituzionali, perché è inaccettabile che per abbattere costi di lavorazione, si rischi l’integrità fisica di lavoratori la cui unica risorsa in tempi così difficili è proprio la loro capacità di lavorare. Infatti se lavorano in nero e incorrono in infortuni, questi non vengono né denunciati, né risarciti, né intervengono forme di previdenza se il lavoro non è dichiarato. Si lavora nella speranza e nella certezza che questi concetti divengano prevalenti e che i lavoratori stessi prendano sempre maggiore coscienza dei loro doveri e diritti: le Stazioni Carabinieri sono sempre aperte e i Carabinieri della Tutela del Lavoro rimangono a disposizione della cittadinanza per ascoltare le richieste dei lavoratori ed intraprendere i necessari provvedimenti.

I controlli proseguiranno con il massimo impegno da parte degli operanti e con la variazione dei settori e degli orari.

Redazione

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